Il respiro della materia, Vasco Bendini
“Ho avuto la forza o, forse, la fortuna di non cedere a nessun patteggiamento ricattatorio. Ho cominciato a rispondere a tutte le mie esigenze più segrete, sapendo di dover rinunciare a vantaggi economici. Forse molti ridono di ciò, e forse molti dubitano, ma io credo che se si vuole essere liberi in un contesto sociale, e imparare a coesistere con il diverso, non si può fare altro che assumere un comportamento simile”
Vasco Bendini
Vasco Bendini nasce a Bologna nel 1922. Nel 1940 si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze, per passare poi All'Accademia di Belle Arti di Bologna, ove ha per maestri Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Dopo l'esordio alla galleria Bergamini di Milano, introdotta da Guidi nel 1949, all'inizio degli anni Cinquanta ha inizio la sua attività espositiva matura, con le personali alla galleria La Torre di Firenze, 1953, alla galleria del Milione, Milano, 1956 e 1958, alla Saletta di Modena, 1956, all'Attico di Roma, 1959, 1961, 1963, all'Apollinaire di Milano, 1961, alla Mc Roberts & Tunnard, Londra, 1963, e la prima presenza, nel 1956, alla XXVIII Biennale di Venezia. Contemporaneamente, partecipa a importanti mostre collettive, come Giovani Artisti Italiani alla Permanente, Milano, e Nuove tendenze dell'arte italiana, alla Roma - New York Art Foundation, Roma, 1958; Possibilità di relazione all'Attico, Roma, 1960, Mostra della critica italiana, Milano, 1961, Nuove Prospettive della Pittura Italiana, Palazzo Re Enzo, Bologna, 1962, L'Informale in Italia fino al 1957, Livorno, 1963. Nel 1964 ha una sala personale alla XXXII Biennale di Venezia, cui ne seguirà una alla XXXVI Biennale, 1972. Nel 1968 si tiene la prima mostra antologica all'InArch, Palazzo Taverna, Roma. Nel 1972 gli viene dedicata una sala personale in seno alla mostra La Ricerca Estetica dal '60 al '70, X Quadriennale Nazionale d'Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Del 1973, anno del suo trasferimento a Roma, sono le grandi mostre all'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Parma e alla Sala Comunale di Alessandria. Seguono quelle al Museo d'Arte Moderna di Saarbrucken, 1976, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, 1978, alla Casa del Mantegna di Mantova, 1984, al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano e al Palazzo Forti di Verona, 1989, per culminare con la tripla mostra alla Galleria Civica di Modena, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna e alla Galleria Civica di Trento nel 1992. Negli stessi anni, tra le numerose mostre collettive si segnalano Arte in Italia I960 - 1977, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino, 1977. L'Informale in Italia, Galleria d'Arte Moderna, Bologna, 1983, Pittura e Realtà, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 1993. Del 1996 sono un'ampia personale alla Loggetta Lombardesca di Ravenna e la mostra dell'opera litografica all'Istituto Nazionale per la Grafica, Roma. Altre importanti antologiche si tengono nel 1998 al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università degli Studi La Sapienza, Roma; nel 1999 al Palazzo Sarcinelli di Conegliano e nel 2001 al Castello di Masnago, Varese. Nel 2000 è tra gli artisti scelti per la mostra Novecento, arte e storia in Italia, Scuderie Papali al Quirinale e Mercati di Traiano, Roma. Due sue opere sono state esposte alla mostra La pittura degli anni Cinquanta in Italia, tenuta presso la galleria d'Arte Moderna di Torino (maggio - giugno 2003), entrando a far parte delle acquisizioni permanenti presso la stessa Galleria torinese. Sempre nel 2003 si inaugurano un’ampia antologica al Museo di Lissone, a cura di Gualdoni, ed una personale al Museo Bocchi di Parma, a cura di Ivo Iori. Nell’autunno del 2005 opere recenti vengono presentate alla Galleria de’ Foscherari di Bologna. Nel 2006, a marzo, partecipa, con quattro opere dei primi anni Cinquanta, alla rassegna Dal Romanticismo all’Informale – omaggio a Francesco Arcangeli , a cura di Claudio Spadoni, presso la Loggetta Lombardesca di Ravenna; ad aprile si inaugura la personale presso l’associazione culturale Spaziosenzatitolo di Roma, con un saggio introduttivo di Massimo Arioli; nel giugno 2006 è invitato da Gabriele Simongini alla rassegna Astrattismo italiano 1910-1970 che si tiene a Chieti, al Museo Archeologico; a luglio è invitato, con opere degli anni Cinquanta, alla collettiva Una natura altra allestita da Sergio Troisi nel ex Convento del Carmine di Marsala. Nel settembre dello stesso anno sempre Gabriele Simongini cura l’antologica dal titolo L’immagine accolta, presentando opere che vanno dal 1951 al 2006 nella galleria romana Casa d’arte Ulisse. Al catalogo della mostra viene affiancato un saggio monografico di Edoardo Piersensini dal titolo Fra il nulla e l’infinito. Nell’ottobre del 2006 Giorgio Cortenova introduce in catalogo un’altra antologica, Il respiro della materia , che si tiene nella galleria La Giarina di Verona. Dal 1999 vive e lavora tra Parma e Roma.