Pillole d'Arte: Pierre Alechinsky
Nato nel 1927 a Bruxelles, Belgio. Alechinsky, sia artista che disegnatore grafico, studia all’Accademia di Architettura di Bruxelles. Benché il più giovane membro del Gruppo Cobra e partecipante all’esibizione del 1949, egli ebbe un grande influsso su Cobra. Il vecchio stabile di Bruxelles che lui rinnovò divenne la scena di molte attività Cobra. La calligrafia Giapponese divenne una sua grande passione che ispirò lui e certi artisti giapponesi a fare il film “Calligraphie Japonaise”. Quando il gruppo si sciolsenel 1951 egli andò a Parigi dove vive tutt’ora. Ha viaggiato e ha dipinto anche in USA. Da studente Alechinsky era preso ed incantato dall’arte di concepire un libro. Durante gli anni ’45 egli soddisfa la sua passione di studiare tipografia, illustrazione e incisione alla Scuola di Arti Decorative a Bruxelles. Nel 1948 venne a Parigi per la prima volta a mostrare le sue litografie alla Galleria Maeght. Solo un anno più tardi incontrò l’artista Christian Detremont, e la sua carriera artistica fu lanciata come membro effettivo del Gruppo Cobra. Nel 1955, viaggiò in Giappone per studiare la Calligrafia e fu anche responsabile per un film per il soggetto. Dopo questo viaggio, iniziò a lavorare su tele grandi posate direttamente per terra, dipingendo con pennelli calligrafici di pelo di cavallo giapponese. Sempre legato allo spirito del movimento Cobra, anche oggi Alechinsky dipinge con la mano sinistra. E’ stato detto che egli ha parlato di questa mano come “colei che ha conosciuto solo libertà e piacere”. Come un marchio, uno può riconoscere immediatamente un Alechinsky dai suoi funky grafici bianchi e neri in “cartoon” cornici che sembrano contenere una esplosione violenta di colore e forma entro il centro della tela. Sempre fresco de agile, queste cornici riempite di graffiti portano lo sguardo al centro nell’occhio della tempesta. A volte tratti quasi monumentali o oggetti lasciano l’impronta come tema centrale, come nella splendida serie “Astre et Desastre” dipinti durante i tardi anni ’60. Nei lavori più recenti, le linee serpentine e volanti continuano a sedurre e stimolare. Una volta Cobra, sempre un Cobra. John Russell, che tra il 1986 e 1987 ha dedicato tre colonne separate nel New York Times ad Alechinsky, vedendolo come “uomo di strana passione senza colpe”. Fatture decorate, certificati bancari di nessun valore, obsolete carte aeree di navigazione e antichi materiali di archivi scritti a mano illuminano la sua immaginazione. Ha un gusto per lo sconvolgimento della natura. Carlos Fuentes, il novellista texano, per cui “il giardino è il centro del mondo” ha descritto Alechinsky come un uomo che “disegna giardini ….. Lui sa che la storia dei giardini è la storia di ognuno di noi ….. Alechinsky ……. Sceglie qualunque bivio del giardino curato a Blois o Hampton Cowrt, e poi le trasforma, ferocemente, nei giardini selvaggi della mente primitiva, l’unità originale di sogni e coscienza, desiderio e realtà”. Anzi, potrebbe essere che fosse il suo desiderio di riacquistare quella persa unità, che fa di lui, come lo ha chiamato il Times, “un poeta di complicazione che decisamente manda l’enfasi via da se stesso, preferendo di recitare piuttosto come storico e arbitro piuttosto che autobiografico …... Il suo tocco è leggero, il suo pensiero rapido, il suo modo di vedere il mondo tanto acuto quanto benigno. Non c’è miglior compagno, e non tanti che ci tengono così costantemente allegri che sono così generosi in ciò che trovano”. Alechinsky ha avuto importanti retrospettive al Museo di Arte Moderna di New York, Guggenheim Museum New York, Museum of Arts, Carnegie Museum in Pittsburgh (nel 1977, l’anno del serpente), The Palais des Beaux-Arts e il Musèe Rojaux des Arts in Bruxelles, il Musèe d’Art Moderne di Parigi e Il Musèe d’Arte Moderne, Centre Ponpidou a Parigi, il Boymans-von-Beuningen a Rotterdam, il Louisiana Museum a Humlebaek, e ai musei di Aalborg, Brema, Copenhagen, Darmstadt, Des Moines, Dusseldorf, Gordes, Hannover, Marsiglia, Metz, Mexico City, Monaco, St. Paul de Vence, Toronto, e Zurigo.
1 commento:
Nella foto usa la mano destra !
Marco da Padova
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